Mappa e scenari dello sbarco
mappa di tutti gli sbarchi
sbarco in normandia
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Lo sbarco in Normandia (nome in codice operazione Neptune parte marittima della più ampia operazione Overlord), fu una delle più grandi invasioni anfibie della storia, messa in atto dalle forze alleate durante la seconda guerra mondiale, per aprire un secondo fronte in Europa, dirigersi verso la Germania e alleggerire allo stesso tempo lo sforzo che l'Armata Rossa stava sostenendo sul fronte orientale contro i tedeschi. L'invasione iniziò poco dopo la mezzanotte di martedì 6 giugno 1944, data conosciuta come D-Day, quando nella penisola del Cotentin e nella zona di Caen, toccarono terra le truppe alleate aviotrasportate che aprirono la strada alle forze terrestri. All'alba del 6 giugno, precedute da un imponente bombardamento aeronavale, toccò quindi alle forze di terra l'arduo compito di sfondare il famoso Vallo Atlantico, contro il quale migliaia di soldati alleati, sbarcando sulle spiagge della Normandia, dovettero confrontarsi.
Le spiagge prescelte per gli sbarchi si trovavano all'interno di una fascia lunga circa ottanta chilomentri sulle coste della Normandia, e furono cinque; nel settore statunitense dell'invasione, tre divisioni di fanteria presero terra alle ore 06:30 sulle spiagge denominate Utah e Omaha, mentre nel settore anglo-canadese, un'ora più tardi altre tre divisioni sbarcarono in altrettante spiagge denominate Sword, Juno e Gold. Gli uomini sbarcati su queste spiagge subirono la reazione nemica, che in diversi settori, soprattutto a Omaha e Juno, fu molto pesante e causò gravi perdite. Dopo essersi attestati sulle spiagge, durante lo stesso D-Day, gli uomini sarebbero dovuti avanzare per dirigersi il più velocemente possibile verso obiettivi situati più in profondità, i villaggi di Carentan, Saint-Lô e Bayeux in modo tale da rafforzare la testa di ponte e minacciare le vie di rinforzo nemiche. Successivamente avrebbe preso il via la campagna terrestre di Overlord, conosciuta come la battaglia di Normandia, in cui le armate alleate ebbero lo scopo di rafforzare ed espandere la testa di ponte nella Francia occupata, conquistare i principali porti nord-occidentali della Francia e spingersi verso l'interno fino a liberare Parigi. Da qui le forze alleate avrebbero continuato la loro avanzata per spingere i tedeschi oltre la Senna, minacciando direttamente il territorio tedesco in concomitanza con l'avanzata sovietica ad est, e concorrere all'invasione della Germania e alla distruzione del Terzo Reich. Il reale processo di pianificazione dell'invasione dell'Europa continentale cominciò a partire dal gennaio 1943, quando durante la conferenza di Casablanca i capi militari angloamericani si incontrarono per la seconda volta per fare il punto della situazione. Anche in questo caso i britannici riuscirono a far prevalere i loro punti di vista sulla conduzione della guerra, e gli statunitensi aderirono per predisporre i piani dell'Operazione Husky, ossia l'invasione della Sicilia, con la prospettiva di ulteriori operazioni militari in Italia[6]. I capi di stato maggiore statunitensi tornarono a Washington alquanto irritati, ma decisi a evitare ulteriori rinvii e convinti ad aprire un varco nel Vallo Atlantico. Alla conferenza svoltasi nel maggio 1943 a Washington, denominata in codice Trident, fu stabilito che nella primavera del 1944 ci sarebbe stata l'invasione dell'Europa nordoccidentale, l'operazione Overlord, e fu deciso, nonostante i dubbi britannici, l'attuazione dell'operazione Anvil, ossia l'invasione della Francia meridionale da svolgere in concomitanza con Overlord e a prescindere dai costi della campagna d'Italia[7]. Alla conferenza di Teheran del novembre 1943 i piani vennero presentati a Stalin, il quale li approvò in pieno[6]. Per tutto l'autunno e l'inverno del 1943 i comandi britannici furono molto critici nei confronti di Overlord, e preoccupati dal fatto che se l'operazione non si fosse svolta con una netta superiorità di uomini e mezzi, le combattive e ben equipaggiate unità tedesche presenti nel nord della Francia avrebbero rappresentato un serio problema nella riuscita dell'operazione. Ma i dubbi di Churchill e dei comandi militari non riguardavano la necessità di invadere l'Europa, bensì quando farlo. I britannici vedevano grossi rischi nella fretta e grossi vantaggi nel prendere tempo. L'esercito tedesco stava subendo enormi perdite sul fronte orientale, e i responsabili dell'aeronautica erano convinti che l'offensiva dei bombardieri strategici sui cieli della Germania stesse rapidamente erodendo le capacità produttive delle industrie tedesche[8]. Ma la capacità di resistenza della Gran Bretagna e della sua popolazione si stava avvicinando al limite: lo sforzo bellico contro la Germania e nel sud-est asiatico contro il Giappone stava intaccando le risorse industriali, economiche e umane dell'Impero britannico, tanto che per esempio, la produzione britannica di munizioni per tutto il Commonwealth scese dal 90,7 per cento del 1940 al 61,6 per cento del 1944, costringendo il governo ad acquistare munizioni e tutto quanto servisse per la causa bellica, in buona parte dagli Stati Uniti mediante il quadro di affitti e prestiti. Tuttavia il grande impulso derivante dalla determinazione statunitense, il loro enorme potenziale industriale e i quasi 8 milioni di uomini che potenzialmente potevano schierare in guerra, costrinsero i britannici ad assecondare le scelte dell'alleato e di conseguenza l'elaborazione della sua strategia[9]. Nell'aprile 1943 il generale di corpo d'armata britannico sir Frederick Morgan venne nominato capo di stato maggiore del Comando supremo alleato (COSSAC - Chief of Staff to the Supreme Allied Commander) quando ancora non era stato designato un comandante supremo, e per i restanti mesi dell'anno Morgan e i membri dello stato maggiore interalleato ebbero la responsabilità di elaborare in via preliminare i particolari tecnici di Overlord[10]. Il COSSAC fu però strettamente vincolato, dalla decisione dei capi di stato maggiore del comando combinato con sede a Washington, di elaborare un piano operativo con un inadeguato apparato di forze, che prevedeva lo sbarco in Francia di appena tre divisioni. Ma il posto di comando rimase vacante fino al dicembre 1943, quindi ogni decisione sul numero di uomini e mezzi da utilizzare fu decisa solo in secondo luogo. Tra i primi problemi affrontati vi furono la limitatezza del raggio di azione della copertura aerea, la presenza di almeno un porto importante nelle vicinanze, i limiti di capacità delle spiagge, la lunghezza del tratto di mare da superare e, infine, la potenza delle difese costiere tedesche[11]. Questi fattori avevano subito limitato la scelta dei punti di sbarco e la geografia aveva ulteriormente ridotto le scelte; Pas de Calais venne scartata, nonostante fosse la via più breve verso il cuore della Germania, perché nonostante offrisse le spiagge più adatte, vicinanza alle coste inglesi (l'appoggio aereo e la traversata erano quindi più facili) e un più diretto accesso alla Germania, era per questi motivi il punto più probabile dove ci si sarebbe aspettata un'invasione e quindi il meglio difeso. Si portò allora l'attenzione a ovest, verso le ampie spiagge della Bretagna, del Cotentin e della Normandia[12]. Come risultato della disastrosa operazione del 1942 di attacco frontale contro il porto di Dieppe, il COSSAC decise di non cercare di catturare un porto con un assalto diretto dal mare, pertanto, le spiagge scelte dovevano prestarsi ad operazioni prolungate di carico e scarico dalle navi da sbarco, e possedere nell'entroterra una sufficiente rete stradale per consentire il rapido concentramento di forze[13]. La Bretagna era però troppo defilata e fuori dal raggio d'azione della copertura aerea. La penisola del Cotentin, rispetto al Pas de Calais, disponeva di un porto ben attrezzato, quello di Cherbourg, ma scontava la mancanza di aeroporti e c'era il rischio di rimanere imbottigliati nella parte nord della penisola. Di conseguenza venne scelta la costa del Calvados in Normandia, che poteva contare su difese nemiche più deboli dato che la foce del fiume Orne segnava il confine tra la 15ª Armata della Wehrmacht a nord-est e la 7ª Armata a sud ovest, e i confini di due armate sono in sé zone deboli. Inoltre il Calvados rispetto al Pas de Calais possedeva ampie spiagge riparate dai venti occidentali e nei pressi di Caen poteva essere conquistato velocemente il campo d'aviazione di Carpiquet[14][15]. Nell'ordine di priorità degli obiettivi alleati si collocavano innanzitutto Caen, Bayeux e la strada per Saint-Lô, cui seguivano la strada per Falaise e il porto di Cherbourg: c'era infatti il pericolo che, se gli obbiettivi prefissati fossero stati troppo ambiziosi e inoltrati all'interno, le truppe alleate si sarebbero trovate troppo allungate in profondità e quindi vulnerabili agli inevitabili contrattacchi tedeschi[16]. Un altro grosso problema fu quello di organizzare il movimento dei veicoli sbarcati, fuori dalle spiagge. A quel punto, a fine agosto, le ricognizioni aeree alleate portarono lo sconforto tra i comandanti del COSSAC: fotografie aeree rivelarono un sistematico allagamento da parte tedesca delle zone fluviali attorno Caen, che spinse l'ufficio operazioni a considerare di trasformare Overlord in una finta invasione che avrebbe dovuto precedere il vero attacco. Nasceva così nei primi giorni dell'agosto 1943 il germe di Fortitude, la brillante operazione di mascheramento alleata che consentì di bloccare a Pas de Calais la 15ª Armata tedesca fino a luglio inoltrato del 1944[16]. |